FONDAZIONE PRADA MILANO
LE MOSTRE APERTE SINO AL
15 GENNAIO
Famous Artists from Chicago. 1965-1975
Fino al 15 gennaio
Fondazione Prada presenta nella sede di Milano un programma di ricerca e di informazione sull’arte sviluppatasi a Chicago nel secondo dopoguerra. La Fondazione prosegue nella sua strategia di rilettura di momenti della storia dell’arte contemporanea che, anche se non riconosciuti completamente dalla critica, hanno segnato l’attualità delle nuove generazioni artistiche, dai graffitisti ai neo-tecnologici.
L’operazione di attraversamento di una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, e per questo rifiutata dalla cultura dominante newyorkese più interessata alla dimensione astratta e impersonale dell’arte, è articolata in tre approfondimenti tematici concepiti e curati da Germano Celant come un unicum – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – e dedicati a due generazioni di artisti formatesi a Chicago tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questo progetto contribuisce a indagare la produzione artistica nei due decenni fuori dai principali centri di diffusione dell’arte, da Parigi a New York, per focalizzarsi sullo sviluppo di scene alternative nate intorno a scuole e accademie d’arte, in questo caso la School of the Art Institute of Chicago, e in competizione o in posizione critica rispetto al discorso industriale e riduttivo della Minimal Art.
“Famous Artists from Chicago. 1965-1975”, ospitato al piano terra del Podium, è concepito come un approfondimento dell’opera di artisti attivi negli anni Sessanta e Settanta e protagonisti di mostre che mettevano in discussione le tradizionali convenzioni espositive, di presentazione e fruizione dell’opera d’arte, come “Hairy Who” (1966-‘67), “False Image” (1968-‘69), “Nonplussed Some” (1968-’69), organizzate all’Hyde Park Art Center di Chicago, e l’esposizione itinerante “Made in Chicago”, presentata per la prima volta alla Biennale di San Paolo nel 1973. Il titolo della mostra alla Fondazione riprende la necessità, espressa dall’allora curatore e insegnante Don Baum, di proiettare gli artisti di Chicago sulla scena nazionale e internazionale. “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” dimostra la vivacità dell’ambiente culturale della città americana come centro di produzione figurativa e l’eterogeneità dei contributi di alcuni degli artisti noti come Chicago Imagists (Roger Brown, Ed Flood, Art Green, Gladys Nilsson, Jim Nutt, Ed Paschke, Christina Ramberg, Suellen Rocca e Karl Wirsum), che avevano individuato nel Surrealismo e nell’Art Brut le radici delle loro ricerche, così da anticipare le nuove espressioni degli anni Ottanta e Novanta, dal Graffitismo alla Street Art, dai cartoons selvaggi ai murales urbani.
H. C. Westermann
Fino al 15 Gennaio 2018
Fondazione Prada presenta a Milano un programma di ricerca sulla scena artistica di Chicago nel secondo dopoguerra, sviluppata in tre approfondimenti – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – curati da Germano Celant come un progetto unico. Il progetto esplora due generazioni di artisti (Monster Roster e Chicago Imagists) attivi attorno alla School of the Art Institute of Chicago e lontani dai principali centri d’arte dell’epoca. Attraverso una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, si sono opposti all’Espressionismo astratto e al Minimalismo, anticipando l’arte degli anni Ottanta e Novanta, dal Graffittismo alla Street Art.
L’approfondimento dedicato a H. C. Westermann raccoglie nel primo piano del Podium più di 50 sculture di grandi e piccole dimensioni realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta e una selezione di opere su carta. Westermann (Los Angeles, 1922 – Danbury, 1981) inizia la sua carriera a Chicago dove, dopo l’esperienza nell’esercito, all’interno del corpo dei Marines, studia arti applicate alla School of the Art Institute. La mostra esplora il suo particolare e intenso approccio alla lavorazione del legno che gli deriva dalle tradizionali tecniche di carpenteria. Il rifiuto per il formalismo e la predilezione per i materiali di recupero, così come la visione nostalgica verso un’America scomparsa e lo sguardo critico sulla brutalità del presente, sono diventati elementi d’ispirazione per le successive generazioni di artisti attivi a Chicago e non, da Jeff Koons a KAWS (Brian Donnelly).
FONDAZIONE PRADA