NEW!! INTERVISTA A GIANNI FERRARI SUI MERCATI FINANZIARI 2018 – “NON SARA’ UN ANNO DA CASSETTISTI”


INTERVISTA A GIANNI FERRARI 

SUI MERCATI FINANZIARI 2018

“NON SARA’ UN ANNO DA CASSETTISTI”


Come sarà “l’anno che verrà” per i mercati finanziari? 

Quali le previsioni di Borsa e gli impatti per i piccoli risparmiatori ? 

Ne parliamo, all’inizio di questo anno, con Gianni Ferrari, consulente finanziario, già direttore investimenti in banche e SIM e per anni ai vertici dell’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari.


Come va in archivio il 2017?

Il 2017 ha visto, a livello globale,  una ripresa economica sincronica e ben sostenuta, soprattutto in Eurolandia, cresciuta del 2.4%. Persino  l’Italia, pur restando sotto la media europea, ha rivisto dopo tanti anni il PIL crescere di circa un punto e mezzo percentuale.

Sul fronte politico, poi, le importanti tornate elettorali si sono chiuse senza che i partiti ultra nazionalisti e anti-euro ottenessero i successi di cui erano accreditati.
I mercati azionari hanno beneficiato di questo clima più disteso con rialzi a doppia cifra, piuttosto generalizzati, ma con alcune peculiarità. L’indice MIB della borsa italiana, ad esempio, pur essendo cresciuto di un formidabile 20% non ha ancora recuperato nemmeno la metà delle perdite registrate dal 2007, L’indice SP500 della borsa americana – che viceversa ha raddoppiato il suo valore rispetto al 2007 –  ha raggiunto nuovi massimi storici ma la sua ottima performance quest’anno è stata fortemente annacquata, per noi europei, dal ribasso del dollaro.
E al di là dei mercati azionari?
Le obbligazioni hanno continuato ad essere avare per i BOT-People e hanno dato qualche soddisfazione solo a chi si è spinto verso le scadenze lunghe o verso  le obbligazioni a basso merito di credito che sono anche le più rischiose.  La diversificazione valutaria – che in assoluto è una cosa positiva – ha invece quest’anno penalizzato i portafogli a causa del Super Euro che si è fortemente apprezzato nei confronti di tutte le principali valute, dollaro in primis.
E come sarà il 2018 che è appena iniziato?
Dal punto di vista dell’economia i segnali permangono buoni. Gli indicatori che anticipano le tendenze sono al rialzo, sia al di qua che al di là dell’oceano. Il  tasso di disoccupazione è al minimo storico in USA, attorno al 4%, ed è sceso sotto il 9% in Europa. L’inflazione, per ora, non sembra un problema. La crescita dovrebbe continuare a livello globale, con Eurolandia attorno al 2.3% mentre negli Stati Uniti l’implementazione della riforma fiscale potrebbe spingere il PIL anche oltre il 2,5% di cui sono attualmente accreditati.  
Quindi disco verde per i mercati azionari ?
Lo scenario di quasi tutte le principali case di investimento si basa su questo sillogismo:  la borsa sale se le aziende quotate producono utili, se i tassi di interesse a cui attualizzare questi utili sono bassi e se è presente molta liquidità nel sistema. E siccome tutte e tre queste condizioni sono tuttora presenti, allora è facile prevedere un sentiero luminoso per i mercati azionari. Ecco, se posso dare il mio personale parere forse è anche un po’ troppo facile…
Cos’è? Un allarme ai naviganti?
No, direi che è un messaggio di prudente realismo. 100 $ investiti a Wall Street nel 2009 oggi valgono oltre 400 $. 100 € investiti alla borsa di Francoforte oggi ne valgono circa 300! E non si può certo dire che queste eccezionali performance siano state conseguite in un periodo economicamente florido ! E’ stata l’enorme quantità di liquidità immessa nel sistema che ha agevolato i rialzi, tenendo bassissimi i tassi di interesse ( fattore assolutamente positivo per i mercati azionari) e creando una specie di air-bag finanziario che ha permesso di assorbire sul nascere gli scossoni.
Ebbene: oggi c’è ancora moltissimo denaro nel sistema, ma il punto di flesso è ormai stato raggiunto. E questo significa che per continuare a salire anche  negli anni a venire,  le borse dovranno abbandonare la comoda autostrada della liquidità e cercare negli utili aziendali la strada del rialzo.
C’è una “ bolla speculativa” sui mercati azionari?
A livello di valutazioni siamo forse un po’ “tirati” , ma non ancora “in bolla”. Ma al di là dell’aspetto tecnico, considererei un altro aspetto. Come dicevamo le principali Borse (non quella italiana) sono triplicate o quadruplicate dal 2009 ad oggi. Ma pochi ne hanno beneficiato! Stando ai dati diffusi nel corso della recente “Giornata del Risparmio”, quasi i 2/3 della grande massa di denaro degli Italiani è a tutt’oggi ancora sub-allocata.
Cosa significa?
Che è investita (meglio dire “parcheggiata”) in conti correnti, depositi bancari, Titoli di Stato… tutti strumenti che rendono meno dell’1%. Ecco, quello che mi spaventa è l’idea che tutti coloro che – o per paura o perché mal consigliati –  sono stati lontani dai mercati azionari, vi si possano riversare oggi per rincorrere rendimenti che, in gran misura sono ormai alle nostre spalle.
In sintesi?
È ormai da 5-6 anni che suggerisco l’investimento azionario. Quest’anno lo faccio ancora, però con minore enfasi e soprattutto suggerendo un approccio tattico al portafoglio che preveda 2-3 tagliandi all’anno.
Anch’io credo che i mercati azionari daranno un risultato positivo anche nel 2018. Ma ce lo si dovrà sudare fronteggiando un ritorno della volatilità: non credo sarà  un anno da cassettisti!

GIANNI FERRARI

Laureato cum laude in Giurisprudenza, ha conseguito una Cattedra di Diritto ed Economia e attestati in corsi specialistici post-universitari presso la SDA Bocconi e l’AIAF.
Direttore Investimenti in Banche e Società di Intermediazione Mobiliare (S.I.M.) è stato dal 1998 al 2007 membro del Consiglio Direttivo e Vice Presidente dell’ Associazione Italiana Analisti Finanziari (AIAF) e a seguire Presidente di AIAF formazione e cultura.
Attualmente svolge l’attività di Consulente Finanziario in Banca Euromobiliare e riveste la carica di consigliere indipendente in alcune società per azioni.

E’ giornalista pubblicista dal 1999, collabora con la redazione economica della RAI ed è uno degli esperti di Italia Oggi.

RIPRODUZIONE RISERVATA
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Paola Pizzighini

Sono Avvocato Giuslavorista con 10 anni di esperienza nei più affermati studi legali Milanesi a cui è seguita una lunga esperienza in Confindustria in cui ho potuto sviluppare le mie capacità relazionali ed empatiche nelle relazioni industriali e istituzionali.

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