PER IL CICLO DI INTERVISTE “VOCI DAL TERRITORIO” MILANO SPARKLING METROPOLIS INTERVISTA LAYLA PAVONE CANDIDATO SINDACO DEL MOVIMENTO 5 STELLE DEL COMUNE DI MILANO

PER IL CICLO DI INTERVISTE

“VOCI DAL TERRITORIO”

MILANO SPARKLING METROPOLIS INTERVISTA

LAYLA PAVONE

CANDIDATO SINDACO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

DEL COMUNE DI MILANO

Il 14 settembre la nostra giornalista Paola Pizzighini ha intervistato in collaborazione con Federazione dei Gruppi M5S di Facebook, Layla Pavone candidata Sindaca del Movimento 5 Stelle per il Comune di Milano. È stata una bella occasione per far conoscere meglio la nostra candidata con una diretta Facebook che ha avuto quasi 2.000 visualizzazioni. Per coloro che non hanno avuto l’opportunità di collegarsi riportiamo il testo completo dell’interista.

CHI E’ LA NOSTRA GIORNALISTA

PAOLA PIZZIGHINI, avvocato giuslavorista e giornalista è Co-founder del Blog culturale Milano Sparkling Metropolis. E’ attivista del Movimento 5 Stelle di Milano, per il quale è stata candidata alle Elezioni Europee nel 2019 e Rappresentante per la Lombardia agli Stati Generali del novembre 2020, in prima linea per le prossime elezioni amministrative 2021 a Milano e in Lombardia.

L’INTERVISTA

I giornali ti presentano come una pioniera del web, una manager molto conosciuta nel mondo dell’innovazione e delle startup che tradotto significa: consigliere delegato di Digital Magics un incubatore di start up; Presidente di una delle più importanti associazioni nel campo della pubblicità digitale; sino a poco tempo fa consigliere indipendente della società editoriale del Fatto Quotidiano (anche se ti sei appena dimessa), MA VORREMMO SENTIRE DA TE DIRETTAMENTE UNA TUA PRESENTAZIONE.

Volentieri, intanto vi aggiorno sul fatto che ho dato anche le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Digital Magics per questioni di trasparenza e di etica, in funzione anche di quello che è il ruolo che sperabilmente andrò a ricoprire per dedicarmi poi completamente a questa avventura e in particolare ai prossimi 15 giorni che peraltro sono i più importanti della campagna elettorale.

Mi hai presentato tu, io sono quasi 35 anni che lavoro nel mondo dell’innovazione, arrivo da una formazione in comunicazione; infatti, sono stata così fortunata da essere stata selezionata nel primo master di impresa per le nuove tecnologie nel 1988 quando internet ancora non c’era, e da lì ho avuto ancora la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto, e poi ci ho messo del mio, la meritocrazia in questo caso ha funzionato. Insomma, tutta la mia carriera devo dire la verità me la sono costruita da sola, senza mai scendere a compromessi ma solo studiando e sentendomi costantemente inadeguata rispetto alle cose che vedevo, soprattutto quando si parla di innovazione tecnologica e questo è un bagaglio esperienziale che è diventa poi la competenza che ho appunto maturato. E’ questo motivo per cui sono riconosciuta come una pioniera dell’innovazione digitale, perché effettivamente ho iniziato davvero quando eravamo in 10 a conoscere questa materia.

Il 20 agosto Giuseppe Conte ti ha proposto come candidata a sindaco di Milano per il valore aggiunto che la tua candidatura può portare alla campagna elettorale del Movimento come rappresentante della società civile, sono sicura che in molti sono curiosi di conoscere i retroscena: RACCONTACI TU COM’È NATA LA TUA CANDIDATURA: CHI TI HA PROPOSTO PER QUESTO RUOLO O SEI STATA TU A FARTI AVANTI E A DARE LA TUA DISPONIBILITÀ?

Vi dico i retroscena, praticamente alla fine di luglio, inizi di agosto cioè mentre stavo facendo le valigie per andare in ferie, per intenderci, mi hanno contattata dicendomi che Giuseppe Conte e il Movimento stava cercando a Milano una candidata con un profilo che era totalmente corrispondente al mio.

Sono, quindi, stata segnalata, nel senso che sono andati a cercare nell’ambito della nostra industry una donna che fosse competente nell’ambito dell’innovazione tecnologica, della digital industry e quindi alla fine sono stata contattata e sono rimasta un po’ così perché non me l’aspettavo minimamente. Però io sono una persona curiosa e che ama sperimentare; quindi, quando mi hanno proposto di fare una chiacchierata, io ho accettato perché volevo capire di cosa si trattasse.

Tutto ciò che è innovazione ce l’ho proprio nel DNA, tutto ciò che è nuovo mi scarica addosso un’adrenalina che mi spinge ad essere curiosa. Così poi ho parlato con Giuseppe Conte che mi ha raccontato il suo progetto, mi ha presentato la Carta dei Valori e mi ci sono ritrovata completamente, per prima cosa perché secondo me la Carta dei Valori è veramente uno dei più interessanti manifesti politici che abbia letto negli ultimi 20 anni. Ho già detto che sono sempre stata molto curiosa e la politica mi ha sempre appassionato e hanno cercato di tirarmi dentro soprattutto quando ero presidente di un’associazione che aveva decine di migliaia di associati quindi avrei potuto portare degli ottimi voti, però sono sempre stata fredda di fronte alla politica soprattutto la politica romana mentre in questo caso devo dirvi la verità la proposta mi è piaciuta perché fare il Sindaco è politica del territorio e ti devi mettere veramente alla prova. Poi quando Conte mi ha raccontato un po’ come vedeva lui il futuro del Movimento anche sul tema delle imprese, mi sono convinta del tutto. Il Movimento 5 stelle, ad esempio, vedeva le imprese come molto distanti, per usare un eufemismo, io non la penso così nel senso che noi dobbiamo essere un Movimento inclusivo, in tutto e per tutto, quindi anche verso il mondo delle imprese. Io arrivo da quel mondo e vi assicuro che ci sono imprese buone e imprese cattive, la mia impresa Digital Magics è stata sempre improntata all’etica, abbiamo per esempio pubblicato il primo bilancio di sostenibilità pur non essendo obbligati a farlo e pur essendo una società quotata in borsa.

Quindi questo è stato un po’ l’ingaggio alla fine ho anche pensato: ho 58 anni, sono una persona risolta, vi devo dire la verità sono anche nelle condizioni di pensare che uno se riceve tanto nella vita deve anche restituirlo e questo per me è un modo anche per restituire quello che io ho avuto e quindi mi sono buttata in questa avventura con la speranza di potervi veramente essere utile ed essere utile per la città.

Un’altra cosa che vi posso dire in tutta verità è che pur essendo nel consiglio di amministrazione del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio in particolare non ne sapeva niente di questa storia e ho dovuto dare le mie dimissioni facendo una rinuncia che è di testa e di cuore.

Infine, non voglio dimenticare di dire che non sono stata imposta da Giuseppe Conte, altra cosa che è stata detta, ho fatto un confronto ad inizio agosto con gli attivisti e primo tra tutti Giuseppe Conte mi ha detto che preliminarmente dovevamo parlare con i rappresentanti del Movimento milanese e questo era un passaggio fondamentale perché non avrei mai accettato di essere calata dall’alto, non l’ho mai fatto in tutta la mia vita professionale e figuratevi in una situazione così importante e il Movimento milanese mi ha infatti apprezzata e ingaggiata e per così dire “portata a bordo”.

Scendiamo più nello specifico sui temi della campagna elettorale: da un sondaggio condotto dal nostro blog Milano Sparkling Metropolis tra più di 800 attivisti del Movimento della città metropolitana di Milano sui temi proposti dal Movimento per le prossime elezioni, 6 sono state le aree più votate:

– transizione ecologica (tra cui i temi dell’inquinamento, verde, mobilità, politiche energetiche)

– educazione (in cui ritroviamo i temi dell’istruzione e della crescita digitale)

– politiche sociali (tra cui giovani e disabilità)

– i beni comuni come l’acqua pubblica

– e poi i due grandi temi della salute e della casa.

La scorsa settimana hai presentato insieme a Giuseppe Conte un corposissimo programma elettorale che ricordo a tutti è integralmente consultabile sul tuo sito, ti ritrovi nelle indicazioni che abbiamo raccolto dagli attivisti? SU QUALI TEMI PUNTERAI NELLA TUA CAMPAGNA ELETTORALE?

Mi ritrovo assolutamente e infatti abbiamo un programma che è il frutto del lavoro di tanti attivisti che io ringrazio ed è un programma in cui mi ritrovo completamente, è un programma completo e fantastico, chi non ha avuto occasione di leggerlo lo invito ad andare sul mio sito www.laylapavone.it e leggerlo.

È un programma che rispecchia tutti i punti che hai citato nel vostro sondaggio, molti più sviluppati, altri meno ma in termini valoriali siamo assolutamente in linea e questo mi rende anche molto tranquilla e in queste settimane stiamo proprio cercando di fare uno storytelling e cioè stiamo cercando di argomentare anche noi il nostro punto di vista e i nostri valori. Quel programma è il frutto del lavoro del Movimento e io non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno lavorato da tanto tempo perché è un programma così bello e così ricco che non poteva essere fatto in un mese e la fortuna è che io mi sento in completa sintonia con il suo contenuto.

Sempre in tema di programma, idealmente, SE TU FOSSI ELETTA SINDACO DI MILANO COSA FARESTI NEI FAMOSI PRIMI 100 GIORNI, anche per segnare una discontinuità rispetto agli altri Sindaci che si sono susseguiti negli ultimi mandati?

La prima cosa che farei è costituire un Board per rendere Milano una “Smart City” che per me non una parola evanescente, ma Smart City vuol dire utilizzare le tecnologie, l’innovazione, il mondo delle start up.

Vuol dire valorizzare il talento pazzesco dei giovani italiani che devono solo essere messi nelle condizioni di poter lavorare nel nostro Paese e non andare sempre all’estero, per esempio, in Silicon Valley piuttosto che nelle capitali europee dove l’innovazione certamente è più apprezzata. A mio parere si devono fare più investimenti, quindi, per far ciò il primo passo è costituire un Board a cui partecipi l’ecosistema dell’innovazione, del mondo delle imprese, del mondo delle startup e delle università e di tutti quelli che oggi parlando di digitale e di innovazione e che riescono immediatamente a metterci nelle condizioni di fare un progetto che sia un progetto a medio lungo termine. Perché, vi sembrerà strano ma nella mia idea quando parlo di Smart City parlo di una serie di concetti che sono tra loro legati come il benessere, la sicurezza, la viabilità che può essere sicuramente migliorata senza grossi investimenti, per esempio, con i semafori intelligenti regolati da una piattaforma che sia capace di capire il flusso del traffico.

Milano, inoltre, è una città che deve avere parcheggi perché chi arriva da fuori per forza deve usare la macchina, se non lo mettiamo nella posizione di poter parcheggiare e poi magari mettiamo anche un’area C e mettiamo anche un’area B ma bisogna sempre commisurare l’intervento con una serie di parametri che sono, ad esempio, il reddito delle persone e quindi se io arrivo con un bolide da fuori Milano mi posso anche permettere di pagare un ingresso più caro di uno che invece è costretto a venire a lavorare a Milano in macchina.

Quindi, il mio slogan “Milano Primadonna” significa che abbiamo tutte le carte in regola per essere non al 74 esimo posto della classifica internazionale delle Smart City (nel 2019 Milano era al 24 esimo posto e siamo scivolati al 74 esimo posto) e questo non perché a Milano c’è stato il covid perché questo è successo da tutte le parti, ma vuol dire che non si sono fatti investimenti.

Un altro punto importante è che mi sta a cuore è il mondo delle donne. Come donna so quanto le donne hanno sofferto soprattutto in questi ultimi due anni, tantissime donne anche amiche e colleghe hanno perso il lavoro e non riescono a ricollocarsi o donne che hanno dovuto fare delle rinunce a favore della famiglia. Le donne devono essere assolutamente aiutate attraverso la formazione e il reskilling a ritornare nel mondo del lavoro ed ecco che ritorna il tema delle competenze digitali. Immagino le donne magari 40/50 enni che hanno perso il lavoro che potrebbero rimettersi in gioco e magari anche provare a fare un’impresa in proprio così come penso a tutte le giovani donne per le quali ho un affetto particolare perché mi ricordano mia figlia Beatrice che ha 26 anni e vedo queste ragazze che magari riconoscono in me un modello e a cui vorrei trasferire la mia competenza e la mia esperienza. Le donne per me, ripeto, sono assolutamente al primo posto.

Un’altra cosa che può sembrare banale ma che manca a Milano sono i cestini perché evidentemente l’amministrazione ha pensato che essendoci un problema perché magari qualcuno utilizzava impropriamente i cestini l’amministrazione ha pensato bene che l’unica soluzione fosse toglierli. Non mi sembra che i problemi si possano risolvere così, iniziamo piuttosto a fare una raccolta differenziata e una campagna di sensibilizzazione cercando di far capire a tutti quanti che questa città è nostra e dobbiamo tenerla bene.

La seconda cosa, e qui vi faccio ridere, io uso la bicicletta BikeMi e questa è una cosa penso che molte donne l’avranno notata: prova a tirare su la BikeMi dallo stallo e rischi uno strappo alla schiena! Mi chiedo: non si potevano fare stalli più comodi per tutti gli utenti? Questo lo dico per scherzare ma il significato è che anche con piccole cose si può fare molto e avere attenzione nei confronti delle persone e dei cittadini.

Un’ultima cosa ed è una cosa che tanti mi hanno segnalato, è la necessità di un’amministrazione che risponda, perché attualmente ci sono situazioni, anche aggravate dallo smart working, in cui l’amministrazione non risponde o quando risponde lo fa solo verbalmente. Soprattutto nelle richieste più semplici di “ordinaria amministrazione” è importante usare le tecnologie come il customer relationship manager cioè delle piattaforme che ti mettono nelle condizioni di gestire il cliente in tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi canali. Per Milano, quindi, vorrei un citizen relationship management cioè un sistema che ci metta nelle condizioni di riconoscere e rispondere al cittadino in tutte le sue necessità.

Parliamo di alleanze: con grande soddisfazione della maggior parte degli attivisti di M5S, il Movimento correrà da solo alle prossime elezioni amministrative. MA AL BALLOTTAGGIO COSA PREVEDI CHE POTRÀ SUCCEDERE? NELLA SCELTA TRA GIUSEPPE SALA E LUCA BERNARDO QUALE SARÀ L’INDICAZIONE DI VOTO DEL MOVIMENTO?

Devo dire in totale onestà intellettuale che io non mi sto ponendo questo problema perché noi adesso abbiamo due settimane abbondanti di lavoro dove dobbiamo raccontare e posizionare il nostro programma, dobbiamo farci conoscere e far capire il nostro programma e le sue peculiarità.

Bernardo è uno che parla per slogan, cioè non l’ho sentito ancora fino ad oggi fare un ragionamento profondo ed è un uomo che a me preoccupa, ma lo dico prima di tutto da cittadina, perché uno che non sa la differenza tra fascisti ed antifascisti è una persona che averlo come Sindaco di Milano sarebbe veramente preoccupante e poi un uomo che fa il pediatra e gira con la pistola secondo me ha qualcosa che non va e poi, come dicevo, sento una serie di slogan dove non trovo la profondità di pensiero e quindi siccome oggi la politica è fatta di persone, io di questa persona non ho la minima fiducia.

Diversa la cosa con Sala che può avere fatto delle cose buone e meno buone, è un Sindaco che si è concentrato molto sul centro della città e li ha fatto delle belle cose. Il problema però è che tu invece come Sindaco devi pensare alla metropoli e non solo al centro di Milano allora lì Sala come dicono gli spagnoli è “desaparecido” perché se noi andiamo a vedere i quartieri più periferici vediamo che sotto ogni punto di vista sono quartieri poco curati. Io vado in giro molto perché lavoro in zona Ripamonti e ho una casa in zona Lambrate e sono quartieri sporchi e non vedo l’attenzione ai quartieri periferici.

Milano oggi la ritengo una città non completamente sicura, non completamente pulita, con poco verde siamo la città che ha 17 mq di verde per cittadino, contro la media nazionale italiana dei 34 mq, per non parlare del 100 mq di Londra per ogni cittadino.

A Milano manca il verde e mancano dei polmoni di verde, mancano i viali alberati e dove c’è del verde non è manutenuto: oggi passavo da una rotonda che è quella che divide praticamente in due viale Padova e c’era questo alberello striminzito con un po’ di verde non curato e siamo in piazzale Loreto!

Siamo arrivati al termine della nostra intervista e VORREMMO CONCLUDERE QUESTA INTERVISTA CON UN TUO MESSAGGIO AGLI ATTIVISTI MILANESI.

Beh, allora intanto grazie per avermi direttamente o indirettamente accettato all’interno del Movimento di Milano, so che ci sono stati anche dei mal di pancia me l’hanno detto, però io credo che con questa scelta il Movimento stia andato nella giusta direzione.

I valori non sono cambiati rispetto a 10 anni fa, magari sono cambiate le modalità di raccontarsi perché ovviamente il Movimento è nato e io l’ho visto da spettatrice, non sono mai stata un’attivista, però riconosco che è stata una forza d’urto che ha cambiato questi ultimi 10 anni di politica cioè se non ci fosse stato il Movimento saremmo ancora alla Repubblica del Carlo Cudega, come dicono a Milano!

Ci voleva una forza dirompente com’è stato il Movimento, è chiaro che poi la politica è anche fatta, come dire, di gergo, di modalità di interagire, di stare all’interno di un sistema nel quale devi saperti muovere perché se non ti sai muovere rimani sempre un soggetto estraneo, mentre invece le cose si cambiano dall’interno, il sistema si combatte dall’interno non dall’esterno, io ho imparato questo nel corso della mia vita.

Quindi, per chi non si è riconosciuto nel Movimento negli ultimi tempi dico, guardate che i vostri valori sono sempre quelli, e sono quelli in cui anch’io mi riconosco e chiedo anche a voi di crederci perché è veramente l’unica forza all’interno del panorama politico che ha fatto delle cose che hanno cambiato la storia della politica italiana: il reddito di cittadinanza, la capacità finalmente di dimezzare i politici in Parlamento, solo per citare due delle cose principali. Magari sono cambiati forse i toni, è tempo di usare, ripeto, una semantica diversa, è tempo di capire che il mondo delle imprese non è fatto solo di imprese brutte e cattive ma che ci sono delle imprese buone e per fortuna perché poi il prodotto interno lordo di una nazione è fatto da imprese grandi, medie e piccole e noi dobbiamo aiutarle.

Quindi, concludendo dico a tutti grazie e ricordatevi di mettere la x è al posto giusto!

E soprattutto vi dico “passate parola”, io arrivo dal mondo della comunicazione e sono 30 anni che vedo queste ricerche che continuano a dire che al primo posto nel successo di una comunicazione che sia commerciale o non commerciale c’è il passaparola, e a tutti gli scettici dico andate a veder e il nostro bellissimo programma.

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Paola Pizzighini

Sono Avvocato Giuslavorista con 10 anni di esperienza nei più affermati studi legali Milanesi a cui è seguita una lunga esperienza in Confindustria in cui ho potuto sviluppare le mie capacità relazionali ed empatiche nelle relazioni industriali e istituzionali.

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