PER IL CICLO DI INTERVISTE “VOCI DAL TERRITORIO”
MILANO SPARKLING METROPOLIS INTERVISTA
MASSIMO OGGIONI
PORTAVOCE DEL MOVIMENTO 5 STELLE DEL COMUNE DI RESCALDINA
PAOLA PIZZIGHINI, giornalista e co-founder di Milano Sparkling Metropolis, attivista di M5S, contribuisce da tempo alla nuova fase di discussione e di riorganizzazione del Movimento che ha avuto un momento importante negli Stati Generali del 14 e 15 novembre 2020 e che ha portato alla modifica del nostro Statuto. Questo, in particolare, con il progetto editoriale “Voci dal Territorio” che ha la finalità di dare appunto voce alle idee di rinnovamento e alle istanze del territorio milanese e che oggi ospita in questa intervista il Portavoce del Movimento 5 Stelle del Comune di Rescaldina, MASSIMO OGGIONI.
CHI E’ IL NOSTRO INTERVISTATO MASSIMO OGGIONI
Classe 1971, laureato in storia. Un passato da musicista prima e da responsabile della pianificazione per una grande multinazionale chimica poi, ora mi occupo di cultura, collaborando con associazioni e istituti di promozione culturale tenendo seminari, curando studi, organizzando eventi e visite e, nello stesso tempo, lavorando alla pubblicazione di materiale a carattere storico divulgativo. In parallelo collaboro e supporto la mia famiglia nella conduzione di una piccola azienda agricola, con la quale produciamo olio e conserve.
In definitiva mi occupo di Agri-Cultura.
Attivista per il M5S dal 2012, dal 2015 ricopro la carica di Portavoce in Consiglio Comunale nel comune di Rescaldina.
Dopo la Assemblea Generale degli Stati Generali sono emersi con chiarezza alcuni indirizzi della base del Movimento su temi identitari di M5S come il limite ai due mandati, la posizione autonoma del Movimento rispetto alle alleanze elettorali, la Governance Collegiale e questo dibattito ha portato alla modifica del nostro Statuto. Un tuo commento su questa nuova fase del Movimento.
Credo che il M5S stia affrontando quello che era un passaggio obbligato, ovvero adattare le strutture, le regole e il modus operandi, nate quando il gruppo che le ha create era estremamente piccolo e privo di esperienza, ad una situazione radicalmente diversa e molto più complessa. Più che una riforma lo vedo come un upgrade.
Personalmente nella versione originale del Movimento mi ci ritrovo molto, ma mi rendo conto che molti dei problemi interni che abbiamo vissuto in questo ultimo periodo siano dovuti proprio a falle organizzative e di struttura, che occorre compensare. Alcuni punti sono imprescindibili, come il limite dei due mandati, per evitare i professionisti della politica, ma altri concetti è giusto che vengano sviluppati ed adattati alle nuove esigenze; in fondo l’evoluzione non è questo?
Dobbiamo adattarci al nuovo ambiente, ai nuovi contesti e anche alle nostre nuove dimensioni, diversamente imploderemmo. Se riusciremo a fare questo adattamento senza snaturarci, allora potremo continuare sul percorso che abbiamo intrapreso, altrimenti, se andremo a replicare modelli e strutture già esistenti, probabilmente scompariremo risucchiati da chi quei modelli li utilizza e applica da decenni molto meglio di noi.
Nel 2019 sei stato rieletto Portavoce M5S del Comune di Rescaldina, aspetti positivi e negativi di questa esperienza ed in particolare quali sono i principali problemi del territorio di Rescaldina.
La vita del consigliere comunale in un piccolo paese, se fatta secondo i nostri principi, è indubbiamente una esperienza di “guerra”. Ci si innesta in meccanismi di conoscenze, clientele, collusioni e favoritismi che è estremamente difficile scardinare e che tendono ad espellere il corpo estraneo.
E’ necessaria una grande determinazione e una grande fermezza, in quanto quelli che si rivelano i tuoi avversari non sono entità astratte, ma possono essere i tuoi vicini di casa, il tuo panettiere, gente che incontri per mille motivi tutti i giorni. Le regole sono pensate per escludere chi non fa parte del sistema, per cui per ogni cosa occorre lottare.
Ma è anche vero che un gruppo determinato è in grado di raggiungere risultati molto importanti; il sistema, organizzato su maggioranze e spesso finte opposizioni, non era preparato all’ingresso di semplici cittadini, per cui con la dovuta pazienza e costanza si può riuscire ad incidere, modificandone anche le strutture interne. Spesso noi consiglieri comunali ci perdiamo nelle questioni ordinarie, le buche nelle strade, lo sfalcio del verde, cose importanti, certo, ma che la cui correzione non determinerà cambiamenti.
Io ritengo invece che dovremmo concentrarci ad agire sulle regole che determinano il funzionamento delle istituzioni locali: regolamenti, statuti, figure pubbliche. Agire per rendere l’attività amministrativa realmente trasparente e partecipata, modificare quelle regole che creano le storture, coinvolgere i cittadini, svegliarli dal torpore politico che è funzionale a chi vuole governare senza interferenze.
Di positivo in questa esperienza c’è che quando ci si addentra nel mondo della amministrazione locale, ci si rende conto di come realmente le cose avvengano, di come le leve per far si che una cosa vada bene o male siano li, alla portata di tutti ma mimetizzate in altre mille leve inutili, messe li per confondere. Ci si rende conto che se si vuole, le cose si possono fare, è questo è molto incoraggiante, ci dice che il cambiamento è solo questione di volontà personale e collettiva.
Le problematiche del mio piccolo paese, Rescaldina, sono un po’ quelle comuni a tutti i piccoli paesi della periferia milanese, in cui molta della popolazione vive gran parte del proprio tempo lavorando a Milano: assalto al verde pubblico, inquinamento, proliferazione di centri commerciali, deperimento della vita sociale cittadina e generale disinteresse dei cittadini verso la cosa pubblica.
Da qualche anno inoltre si è ripresentato il problema di spaccio e uso di droga pesante, agevolato dalla presenza costante di spacciatori nei boschi che circondano il paese. E’ questo un tema che stiamo cercando di affrontare in maniera decisa, ma che le diverse competenze coinvolte (Polizia Locale, Pubblica sicurezza, diverse amministrazioni comunali e Regione) non facilitano la gestione.
Tornando all’ inizio, credo che la via maestra per risolvere o gestire gran parte dei nostri problemi, stia in quel mantra che ripetevamo qualche anno fa: ognuno sindaco del proprio metro quadro, cioè Partecipazione.
La chiave, secondo me, è quella.
CHI E’ LA NOSTRA GIORNALISTA
PAOLA PIZZIGHINI, avvocato giuslavorista e giornalista è Co-founder del Blog culturale Milano Sparkling Metropolis. E’ attivista del Movimento 5 Stelle, per il quale è stata candidata alle Elezioni Europee nel 2019 e Rappresentante per la Lombardia agli Stati Generali del novembre 2020, in prima linea per le prossime elezioni amministrative 2021 a Milano e nella Città Metropolitana.