Sito preistorico Alto Seveso – Regione tuteli il patrimonio archeologico dell’Alto Seveso.

A Montano Lucino scoperta una possibile struttura celtica risalente al 2000 aC. Interrogazione depositata.
Paola Pizzighini, consigliere regionale M5S Lombardia, ha depositato una interrogazione alla Giunta con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul patrimonio archeologico dell’area dell’Alto Seveso e, in particolare, su un possibile sito protostorico a Montano Lucino (Como).
Un’anomalia circolare sotterranea è stata individuata, tramite tecniche di telerilevamento e analisi satellitare, dall’astrofisico Adriano Gaspani (INAF – Osservatorio Astronomico di Brera), non lontano da un altro sito già noto e studiato, il cosiddetto “Grande Cerchio”, attribuito a popolazioni pre-romane.
«Le scoperte emerse durante i saggi archeologici legati al progetto delle vasche di laminazione del Seveso confermano l’esistenza di un patrimonio storico diffuso e straordinario, risalente addirittura al secondo millennio avanti Cristo -dichiara la 5 Stelle Pizzighini- Sarebbe opportuno che Regione si occupasse di questo sito archeologico sfruttando una grande opportunità culturale e identitaria.
Non possiamo continuare a sviluppare opere pubbliche senza un quadro conoscitivo serio sul patrimonio che si rischia di distruggere.
È necessario istituire un tavolo tecnico permanente per coniugare le esigenze di sicurezza idraulica con la tutela del paesaggio e della memoria storica dei territori.
Quella di Montano Lucino non è solo una questione di ingegneria idraulica, ma di identità collettiva.
Il territorio ha ancora molto da raccontare.
Tocca a noi scegliere se ascoltarlo o coprirlo di cemento».
Si chiede a Regione di promuovere indagini non invasive sul cosiddetto “Secondo Cerchio”, oggi situato in un’area agricola non vincolata e se ritenga utile avviare un progetto pilota di archeologia preventiva e partecipata, coinvolgendo Comuni, Soprintendenza e centri di ricerca scientifica.
Serve un impegno concreto da parte della Giunta per rendere accessibili risorse e strumenti operativi come bandi, fondi e programmi a sostegno di studi, scavi e attività di valorizzazione del patrimonio archeologico in aree a rischio infrastrutturale.


