Caporalato – Regione ignora il fenomeno, serve una Legge Organica innovativa.
“Le risposte dell’assessore Beduschi, sull’interpellanza da me presentata in Consiglio regionale sul caporalato, molto diffuso in Lombardia, sono state insufficienti e parziali.
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato a marzo dall’Associazione “Terra!” sui temi del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, il volume d’affari riconducibile al lavoro irregolare in Italia ammonta a 68 miliardi di euro e coinvolge poco meno di 3 milioni di persone che operano in palese violazione delle norme fiscali, contributive e di sicurezza. Il 25% di questo volume d’affari “sommerso” è stato registrato nelle regioni del Nord Ovest e il 16% alla sola Lombardia, per una cifra pari a 11 miliardi di euro.
Nella nostra Regione si stimano 440.000 occupati non regolari che equivalgono ad un tasso di irregolarità del 9,1% che riguarda tutti i comporti, dall’agricoltura all’edilizia passando per i servizi.
Numeri che evidenziano la diffusione di un fenomeno illegale e palesemente contrario ai princìpi costituzionali legati alla dignità del lavoro.
Servirebbe una Legge Organica Innovativa sul caporalato.
Una legge che prima di tutto istituisca un meccanismo regionale di riferimento per la protezione e l’assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo in modo da accrescere la fiducia nelle istituzioni.
Da queste basi si può pensare all’istituzione di un Sistema Informativo Regionale ove convergono le banche dati delle istituzioni e delle agenzie del territorio da cui la Regione potrà sviluppare appositi Protocolli d’Intesa privilegiando i settori più critici.
Per quanto riguarda l’agricoltura, in particolare, è necessario un Osservatorio Regionale per monitorare e rilevare i contratti a rischio, promuovendo nel contempo le buone pratiche messe in campo dalle aziende virtuose attraverso Sezioni Territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
E’ importante, inoltre, intervenire implementando l’intermediazione dei Centri per l’Impiego con i datori di lavoro del settore, incrementare il trasporto pubblico e migliorare le soluzioni alloggiative dignitose per consentire ai lavoratori di rispettare i turni di lavoro.
Infine, riteniamo doveroso aiutare le persone di nazionalità estera con corsi specifici che possano agevolare nell’apprendimento della lingua e delle normative contrattuali.
Sono obiettivi ambiziosi ma necessari alla limitazione del caporalato e all’affermazione della dignità del lavoro”.